ARCHITETTO
GIOVANNA DE GRANDI CASTELLANI
Riflessioni sull'Abitare
Luci e ombre
Lo studio delle luci è fondamentale in ogni intervento sull’abitare.

Non mi piace la luce piatta e uniforme generata dall’antico lampadario appeso al centro del soffitto o peggio ancora dalla più moderna piantana alogena posta in un angolo del locale.

Mi piace dislocare fonti luminose nei punti dove la luce è necessaria per specifiche funzioni come leggere, mangiare, conversare, spostarsi, ecc. e lasciare invece zone di oscurità dove non c’è necessità di illuminare.

Con questa tecnica di luce e ombra gli ambienti risultano più mossi e interessanti, più ritmici ed emozionanti.

Leggere con una luce tenue generata pochi centimetri sopra le pagine del libro mentre il resto del locale è nella penombra permette maggiore concentrazione e fa estraniare dalla realtà circostante.

Cenare intorno ad un tavolo illuminato da una lampada a sospensione tenuta a circa 80 centimetri dal piano, lasciando il resto del locale in semioscurità, mette in risalto i cibi e i volti dei commensali esaltando il convivio.

Percorrere un lungo corridoio in cui la luce è proiettata dall’alto o dal basso mediante faretti che creano coni luminosi sulle pareti alternati a spazi in ombra, dà la sensazione di muoversi seguendo un ritmo musicale. Lo spazio anonimo e impersonale del corridoio si modella in qualcosa che suscita in noi la voglia di percorrerlo “danzando”, curiosi di scoprire cosa c’è al di là delle porte .

Come dice Joan Great “Gli spazi in ombra sono un invito a scoprirli in tutta la loro segretezza, come quando nei momenti bui della nostra esistenza percorriamo la nostra anima alla ricerca della nostra verità “.

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